Napoli – Misteri e magia nel suo cuore variopinto

Il mistero è arrivato così, inatteso, come l’odore di sfogliatella calda di forno che inebria i sensi mentre passeggi per le vie del centro.

Ci troviamo nei meandri del sottosuolo napoletano, cuore buio eppur pulsante del capoluogo partenopeo: catacombe in cui furono custodite le ossa di colui che – come San Catello a Castellammare – salvò Napoli dalla furia del Vesuvio. Proprio così, parliamo di San Gennaro.

Esploriamo il luogo con una guida del quartiere Sanità la quale, tra un cunicolo e l’altro, ci racconta di riti funebri, miti e leggende per poi tirare in ballo il miracolo di San Gennaro.

Il prodigio, continua la donna, consiste nella liquefazione del sangue del Santo, oggi custodito in un’ampolla nel Duomo di Napoli. Il liquido – più sacro dell’acqua della Madonna – si scioglie tre volte all’anno davanti agli occhi increduli di vescovi, fedeli a caccia di grazie e amanti del folklore.

E quando il sangue non si scioglie? Oscuri presagi all’orizzonte. Qualche esempio? 1939, inizio della seconda guerra mondiale; 1940, l’Italia entra nel conflitto mondiale; 1943, durante l’occupazione nazista; 1973, il colera imperversa a Napoli; 1980, terremoto in Irpinia. Nel 1981 sono nato io. Allora il sangue si è sciolto.

“Potete non crederci”, ci intima la guida con tono perentorio, “ma non dite a un napoletano che non è vero”.

Tornati in superficie decidiamo di attraversare il quartiere Sanità. I vicoli sono un mosaico di frutta e verdura vendute da signori che urlano frasi in dialetto che manco io capisco.

Resto abbagliato dai giochi di luce tra i palazzi, ciascuno con “bandiere” di panni stesi e innumerevoli mutande rosse da indossare a Capodanno. Rapito da tanta sensualità esclamo tra me e me: “Napoli è davvero la città più bella del mondo”.

Ed è qui che succede il fatto. Un signore mi sente ed esclama “Uaglió, hai detto una grande verità. Mo però aspettami, ho qualcosa per te”. Entra nella sua bottega ed esce con qualcosa tra le mani. Le apre tra le mie e mi dona un cornetto rosso in legno fatto a mano da lui stesso. “Custodiscilo, ti porterà fortuna”, mi dice, “e ricorda: il corno non si compra mai; il corno si regala.”

Qualche giorno dopo, riparto per Monaco. All’aeroporto di Napoli, la signora dell’accettazione mi offre la possibilità di imbarcare gratuitamente un secondo bagaglio. Arrivo a Monaco: le mie valige escono per prime al nastro. Mi dirigo a passo svelto al binario per prendere il treno verso la città. Compro il biglietto alle macchinette e mi fiondo verso il locomotore, prossimo a ripartire. “Troppo tardi” mi dico, quando tra le porte, ormai quasi serrate, spunta un piede che ne blocca la chiusura. È un signore che mi tira dentro ed esclama: “Willkommen in München, benvenuto a Monaco.”

Ecco, potete non crederci, ma non dite mai a un napoletano che non è vero. E nemmeno a uno stabiese.

Pubblicato da Uno Stabiese a Monaco

Sono un ragazzo di Castellammare di Stabia: una vivacissima, caotica e meravigliosa città in provincia di Napoli. Ora vivo in Germania, a Monaco di Baviera, un luogo che mi ha accolto e di cui mi sono innamorato. Mi occupo di comunicazione e nel tempo libero insegno italiano agli stranieri. Le mie passioni sono i viaggi, le lingue e le linguine allo vongole.

2 pensieri riguardo “Napoli – Misteri e magia nel suo cuore variopinto

Lascia un commento